L’impatto sociale dello sport e degli e-sport: un euro investito nello sport genera €5,86 risparmiati sul Sistema Sanitario Nazionale
Schillaci (Ministro Salute) “… un contributo utile per tutti gli operatori del settore e per le politiche pubbliche in materia di sport e salute”
Sabato 15 giugno è stata presentata a Bologna, nell’ambito della fiera internazionale “We Make Future” la ricerca sull’impatto sociale dello sport e degli e-sport della Scuola Regionale dello Sport CONI Emilia Romagna.
La ricerca, che si propone di essere una delle più importanti degli ultimi 40 anni al mondo, ha visto l’analisi di più di due milioni di dati ed un anno di lavoro con la collaborazione delle università della regione.
Molti gli apprezzamenti, a partire dal presidente del CONI Giovanni Malagò “questo elaborato segna la storia del Comitato Regionale e della Scuola Regionale dello Sport, realtà composta da professionisti di primissimo livello”, e dal Ministro della Salute, prof. Orazio Schillaci “iniziativa di grande valore, non solo per la mole di dati raccolti e l’accuratezza delle analisi, … un contributo utile per tutti gli operatori del settore e per le politiche pubbliche in materia di sport e salute”.
La presentazione è stata divisa in quattro interventi, con queste tematiche: e-sport, salute, sport, impiantistica.
Nella sezione e-sport, con la presenza della prof.ssa Emanuela Maio dell’Università di Parma, oltre a rappresentanti di settore come Alberto Simonetti (IDEA), Federico Brambilla (Exeed) e Simone Mingoli (DSYRE) e moderato da Alessio Crisantemi (EsportMag.it) si è partiti dalla asserzione che è chiaro quanto questo fenomeno sia in crescita 16,3% nella popolazione generale, per salire fino al 64,71% negli under14. Il dato interessante e curioso è che il 10,66% di coloro i quali si dichiarano gamer ritiene che questo possa diventare un’attività lavorativa.
A seguire il focus sulla salute dove, dopo la lettura saluto del Ministro Schillaci, il Vice Presidente Vicario del CONI Emilia Romagna e Direttore Scientifico della Scuola Regionale dello Sport, dott. Vittorio Andrea Vaccaro che ha svelato il moltiplicatore di un Euro investito nello sport equivale a €5,86 risparmiati dal Sistema Sanitario Nazionale. Il Direttore Vaccaro ha, poi, sottolineato “questo non vuole essere un dato assoluto e tantomeno un invito a spendere di meno nel comparto salute, bensì un indicatore di quanto lo sport, e gli organismi sportivi, possano essere utili alla società – un tesserato, infatti, si sottopone a visite mediche periodiche ed ha una copertura assicurativa – liberando risorse da destinare all’efficientamento del sistema”. Gli ha fatto eco il Dott. Nino Cartabellotta, presidente della fondazione GIMBE che ha evidenziato “se vogliamo essere sostenibili dobbiamo pensare d’indirizzare il nostro SSN verso la prevenzione e lo sport può giocare un ruolo centrale in questo processo.”
L’intervento sullo sport si è aperto con l’intervento del Presidente del CONI, Giovanni Malagò e quello del presidente regionale Andrea Dondi, il quale ha evidenziato “Questo elaborato, frutto di un lavoro importante, vuole essere a disposizione di tutti gli operatori del settore e non, con particolare riferimento agli amministratori locali.” Proprio le amministratori locali e le buone politiche sullo sport sono state al centro del dibattito. Con Alessandro Mossini (Corriere della Sera) a moderare, Vittorio Andrea Vaccaro ha fornito un primo spunto sui dati enunciati dal Dott. Sergio Pipia, Coordinatore Tecnico Regionale, “il combinato disposto di due dati: la forte volontà, soprattutto degli under 18, di fare sport in palestre ed impianti sportivi, solo il 2,73% vuole fare attività in giardini pubblici o in strada ed il 65,14% in palestre pubbliche o impianti sportivi, contro il 14,46% della popolazione generale con il fatto che solo il 4,08% degli under 18 (7,36% nella popolazione generale) vuole allenarsi da solo è chiaramente un indizio di quanto le politiche sportive non siano solo benessere fisico ma anche sociale”. Argomenti ripresi dall’On. Laura Cavandoli (Lega – Salvini Premier) “la crescita dello sport è un segnale molto positivo per il Paese ed allo stesso tempo lo è quello femminile che cresce con percentuali ancora più importanti, dobbiamo saper rendere attrattivi i luoghi dove si pratica sport ed in particolare le palestre scolastiche che ci permettono di unire la scuola e lo sport che, insieme alla famiglia sono le tre principali agenzie educative nel Paese. A seguire, l’On. Daniela Dondi (Fratelli d’Italia) ha posto l’accento su gaming e comparto giustizia “credo che la possibilità di non emarginare socialmente chi pratica gaming o chi si allena con le App sia centrale negli indirizzi politici che ci aspettano. Dovremo cogliere questa sfida, considerando anche i benefici sul comparto giustizia: chi pratica sport è più propenso al rispetto delle regole!” Amministratori locali, socialità ed inclusione sono state al centro dell’intervento dell’On. Viriginio Merola (Partito Democratico) “Questo studio è particolarmente interessante e, considerando la mia esperienza da primo cittadino, spero possa essere messo a disposizione degli amministratori locali come guida per buone politiche in ambito sportivo, con l’obiettivo di far crescere la cultura sportiva per saper affrontare al meglio le prossime sfide a partire dallo sport al femminile. Conclusioni a cura del prof. Luca Di Nella (Università di Parma) – già direttore del dipartimento di Economia – che ha delineato le nuove sfide che attendono gli amministratori locali, con particolare riferimento agli assessori allo sport “non più l’assessore alle medaglie ma un ruolo importante e centrale nello sviluppo e nella crescita delle comunità”
La giornata di è conclusa con il focus sull’impiantistica sportiva coordinato da Matteo Fogacci (Canale 88 tv – Stadio/Corriere dello sport). L’ appuntamento si è aperto, dopo il saluto del presidente Dondi, con l’intervento di Silvia Salis vice presidente vicario CONI “in pochi possono apprezzare più di me, che sono nata praticamente dentro ad un impianto sportivo, l’impiantistica sportiva. Ora è il momento di guardare al futuro, anche alla luce di questi dati, e di investire risorse importanti. Un plauso alla regione Emilia-Romagna che dal 2017 ad oggi è riuscita a portare dal 14% a più dell’80% gli impianti accessibili alle persone con disabilità” Dopo la lettura dei dati da parte di Davide Del Verde, ricercatore presso la Scuola Regionale dello Sport, il Direttore Vaccaro lancia una proposta: “considerando l’aggravio burocratico delle ASD/SSD dovuto alla riforma del lavoro sportivo, perché non alleggerirle con la costituzione di società di gestione degli impianti sportivi a livello regionale in modo da poter pianificare interventi di riqualificazione in modo organico?” . La parte tecnica è stata illustrata dall’ Ing. Carlo Guidetti (tecnico regionale per l’impiantistica sportiva) e poi, in conclusione, gli interventi di Elena Pantaleo (Consigliere Nazionale CONI) – che ha anche presentato il suo libro “Oltre il tatami” – la quale ha parlato del divario infrastrutturale tra nord e sud e di quanto questo possa incidere nella crescita degli atleti e delle atlete ed infine l’Avv. Armando Strinati (membro CTS Scuola Regionale dello Sport) ha parlato dell’importanza di prevedere spazi per gli e-sport all’interno dell’impiantistica del futuro e del progetto Cesena Sport City che si propone di essere un’eccellenza nella progettazione d’impiantistica sportiva sostenibile ed accessibile.
Entro la fine del 2024, grazie al patrocino dell’Istituto per il Credito Sportivo, sarà anche pubblicata una versione contente anche pensieri e commenti di esponenti di rilievo del mondo sportivo.